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Emma Prestia, Traduzioni italiane dei refranes del Don Chisciotte
A B C D E G L M N O P S T U V
LA LE LO
LA LAS
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1. La boca sin muelas es como molino sin piedra, y en mucho más se ha de estimar un diente que un diamante
QI, cap. XVIII
It. FRANCIOSINI: La bocca senza denti, è come un Mulino senza macina; & molto più s’ha da stimare un dente, che un diamante (p. 177).
It. GAMBA: La bocca senza mascellari è come un mulino senza macina, e in molto maggior conto deesi tenere un dente che un diamante (p. 162).
It. GIANNINI: La bocca senza denti è come molino senza mola, e molto più conto si deve fare di un dente che di un diamante (p. 159).
It. CARLESI: La bocca senza molari è come un molino senza macine, e bisogna fare maggior conto d’un dente che d’un diamante (p. 164).
It. MARONE: La bocca senza denti è come un mulino senza pietra e molto più si deve stimare un dente che un brillante (p. 269).
It. BODINI: La bocca senza molari è come un mulino senza ruota e ciascun dente va tenuto più caro di un diamante (p. 174).
It. FALZONE: La bocca senza molari è come un mulino senza macina, e bisogna dar molto più valore a un dente che a un diamante (p. 129).
It. LA GIOIA: Una bocca senza denti è come un mulino senza macina, e un dente vale più di un diamante (p. 139).
It. CANALE: Una bocca senza molari è come un mulino senza pietra e un dente deve stimarsi assai di più che un diamante (p. 281).
Le traduzioni sono letterali, ma si noti come La Gioia e Bodini modifichino la parte finale del refrán riassumendola. Canale disloca a sinistra un diente, mettendo in evidenza l’oggetto della riflessione in modo immediato, e Marone è l’unico che adotta "brillante" per tradurre diamante. Di seguito le varianti italiane adottate per tradurre muelas: denti (Franciosini, Marone, Giannini, La Gioia); mascellari (Gamba); molari (Carlesi, Molari, Bodini, Canale). Varianti per piedra: macina (Franciosini, Gamba, Falzone, La Gioia); pietra (Marone); macine (Carlesi); mola (Giannini)ruota (Bodini, Canale). Varianti per se ha da estimar: s’ha da stimare/si deve stimare (Franciosini, Marone, Canale); deesi tenere (Gamba); bisogna fare conto (Carlesi); bisogna dar valore (Falzone). Questo refrán è anche presente nel Refranero general español di Sbarbi alla p. 206.
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 227.
2. La buena mujer estaba obligada a no dar ocasión a su marido a que riñese, sino a quitalle todas aquellas que le fuese posible
QI, cap. XXXIV
It. FRANCIOSINI: La buona Moglie era obbligata a non dare occasioni a suo marito, di gridare, anzi di levargli dinanzi tutte quelle, ch’ella potesse (p. 449).
It. GAMBA: Parte non tradotta (p. 378).
It. GIANNINI: La buona moglie è obbligata a non dare occasione al marito di avere a questionare, sì bene a levargliene di mezzo quante più gliene sia possibile (p. 377).
It. CARLESI: Una buona moglie non deve dare al marito occasioni di litigio, ma anzi cercare di allontanarle quanto più è possibile (p. 389).
It. MARONE: La buona donna era obbligata ad evitare che suo marito litigasse, per quanto a lei fosse possibile (p. 518).
It. BODINI: La buona moglie aveva il dovere di non esporre a liti il marito, anzi doveva far di tutto per evitargliene, per quant’era possibile, le occasioni (p. 393).
It. FALZONE: La buona moglie ha il dovere di non dar al marito occasioni di litigio, ma levar di mezzo tutte quelle che le sia possibile evitargli (p. 304).
It. LA GIOIA: Una buona moglie aveva il dovere di non mettere il marito in duelli o risse, per quanto possibile (p. 323).
It. CANALE: Una buona donna era obbligata a non offrire al marito occasioni di scontro, ma, anzi, a liberarlo il più possibile da esse (pp. 645-647).
Le traduzioni sono letterali ma Gamba omette l’espressione proverbiale nella sua traduzione italiana, e Marone e La Gioia sintetizzano la seconda parte. In Marone, inoltre, il "marito" da complemento di termine diventa soggetto. Si noti l’alternanza di moglie e donna per mujer e l’uso dell’articolo indeterminativo da parte di Carlesi, La Gioia e Canale.Infine "levare di mezzo" è una scelta stilistica appartenente ad un registro colloquiale, diversamente da quelle più formali rappresentate da "evitare/allontanare", presenti nelle restanti versioni (GRADIT 2007). Questo refrán è anche presente nel Refranero general español di Sbarbi alla p. 250.
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 435.
3. La hermosura en la mujer honesta es como el fuego apartado, o como la espada aguda: que ni él quema ni ella corta a quien a ellos no se acerca
QI, cap. XIV
It. FRANCIOSINI: La bellezza in una donna onesta è come il fuoco lontano, o com’una tagliente spada, che né questa taglia, né quell’altro abbrucia a chi non gli s’avvicina (p. 123).
It. GAMBA: La bellezza è nell’onesta femmina come fuoco lontano, o come spada acuta, che né quello abbrucia né questa ferisce chi non si accosta (p. 119).
It. GIANNINI: La bellezza in donna onesta è come fuoco acceso discosto o spada aguzza; quello non brucia né questa ferisce chi non vi si avvicina (p. 114).
It. CARLESI: La bellezza nella donna onesta è come il fuoco lontano, è come una spada acuta. Quello non brucia e l’altra non ferisce chi non s’accosta (p. 121).
It. MARONE: La bellezza nella donna onesta è come un fuoco mantenuto in disparte, o come una spada acuta: che né l’uno brucia né l’altra taglia coloro che a essi non si appressano (p. 219).
It. BODINI: La bellezza in una donna onesta è come il fuoco che sta da parte o come la spada affilata: che l’uno non brucia e l’altra non taglia chi non le si accosta (p. 131).
It. FALZONE: La bellezza in una donna onesta è come il fuoco lontano, è come una spada tagliente: che né l’uno brucia né l’altro taglia chi non si avvicina ad essi (p. 95).
It. LA GIOIA: La bellezza è come un fuoco lontano o una spada affilata: quello non scotta e questa non taglia se non chi gli vada vicino (p. 105).
It. CANALE: La bellezza nella donna onesta è come un fuoco appartato o come una spada acuminata: né quello brucia, né questa taglia chi non si avvicina (p. 213).
Le traduzioni sono letterali, ma La Gioia generalizza il significato dell’espressione proverbiale attribuendolo alla bellezza in generale e non alla bellezza in una donna onesta. Franciosini inverte l’ordine sostantivo-aggettivo del testo di partenza in espada aguda e traduce con "tagliente spada", mentre Gamba inverte in mujer honesta traducendo con "onesta femmina". Nel tradurre, l’ordine degli elementi all’interno del sintagma della seconda parte dell’espressione proverbiale (que ni él quema ni ella corta a quien a ellos no se acerca) è mantenuto solamente da Franciosini; gli altri traduttori, al contrario, inseriscono prima l’effetto del fuoco lontano e dopo quello della spada acuta, restando coerenti all’ordine con cui erano stati enunciati in precedenza nel refrán, ma non al testo del Quijote. La lezione adottata da Marone, "appressano", secondo il GRADIT è un verbo di uso letterario e diacronicamente più antico rispetto ad "avvicinarsi/accostarsi", entrambi appartenenti al lessico fondamentale di ogni parlante, e rappresentanti le versioni scelte dai restanti traduttori. Di seguito le varianti italiane adottate per fuego apartado: fuoco lontano (Franciosini, Gamba, Carlesi, Falzone, La Gioia); fuoco mantenuto in disparte (Marone); fuoco acceso discosto (Giannini); fuoco che sta da parte (Bodini); fuoco appartato (Canale). Si noti come Marone, Giannini e Bodini ricorrano all’uso di perifrasi per rendere il significato di apartado, tradotto negli altri casi come un semplice aggettivo. Varianti per espada aguda: tagliente spada (Franciosini, Falzone); spada acuta (Gamba, Marone, Carlesi); spada aguzza (Giannini); spada affilata (La Gioia, Bodini); spada acuminata (Canale). Questo refrán è anche presente nel Refranero general español di Sbarbi alla p. 235.
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 186.
4. La historia es como cosa sagrada; porque ha de ser verdadera, y donde está la verdad, está Dios, en cuanto a verdad
QII, cap. III
It. FRANCIOSINI: L’Historia è come una cosa sacra, perché ha da esser vera, e dove è la verità, vi è Dio in quanto alla verità (p. 31).
It. GAMBA: La storia è come una cosa sacra: debb’essere vera; dov’è la verità v’è Iddio Signore quanto alla verità (p. 36).
It. GIANNINI: La storia è qualche cosa di sacro, perché dev’essere veritiera; e dove è la verità ivi è Dio, egli essendo verità (p. 39);; CARLESI: La storia è come una cosa sacra, perché bisogna che sia assolutamente vera, e dov’è la verità, è Dio che n’è la sorgente (p. 619).
It. MARONE: La storia è come una cosa sacra, perché deve essere vera e dove è la verità quivi è Dio, in quanto a verità (p. 44).
It. BODINI: La storia è come una cosa sacra; perché dev’esser veridica, e dove c’è la verità, c’è Dio, in quanto verità (p. 617).
It. FALZONE: La storia è come una cosa sacra, perché deve essere veritiera, e dov’è la verità, lì è Dio, in quanto è verità (p. 483).
It. LA GIOIA: La storia è materia sacra, perché deve essere vera, e dove c’è la verità c’è Dio in quanto verità (p. 515).
It. CANALE: La storia è come una cosa sacra, chè ha da essere vera e dove c’è la verità c’è Dio, in quanto verità (p. 1025).
Le traduzioni sono letterali. Si noti come Franciosini, Gamba e Marone mantengano nella propria versione italiana la preposizione "a" presente nel sintagma spagnolo davanti al sostantivo (verdad), che invece viene omessa da tutti gli altri traduttori in questione. Si noti infine come Carlesi non traduca letteralmente l’espressione en cuanto a verdad ricorrendo a un complemento di limitazione in italiano, ma come scelga di attribuire al soggetto, Dio, la denotazione di "sorgente", ricorrendo a una frase relativa semplice; operazione simile sulla struttura della frase, ma con ricorso a una relativa implicita resa con il modo gerundio, viene effettuata da Giannini. La parte donde está la verdad, está Dios di questo refrán è anche presente nel Refranero general español di Sbarbi alla p. 288.
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 64.
5. La música compone los ánimos descompuestos y alivia los trabajos que nacen del espíritu
QI, cap. XXVIII
It. FRANCIOSINI: La musica compone gl’animi scomposti, & alleggerisce le pene, cagionate dall’immaginazione (p. 330).
It. GAMBA: La musica rimette gli animi scomposti e alleggerisce i mali dello spirito (p. 284).
It. GIANNINI: La musica calma gli animi sconvolti e mitiga i travagli dello spirito (p. 282).
It. CARLESI: La musica calma gli animi turbati e alleggerisce i mali dello spirito (p. 290).
It. MARONE: La musica calma le anime agitate e conforta le inquietudini dello spirito (p. 419).
It. BODINI: La musica rasserena gli animi turbati e placa le preoccupazioni che nascono dallo spirito (p. 297).
It. FALZONE: La musica rasserena gli animi turbati e allevia i travagli dello spirito (p. 228).
It. LA GIOIA: La musica rasserena gli animi e allevia le preoccupazioni (p. 242).
It. CANALE: La musica pone ordine negli animi disordinati e allevia i travagli dello spirito (p. 485).
Fatta eccezione per La Gioia, che riassume il refrán, tutti gli altri traduttori scelgono di sostituire la relativa que nacen del espirítu con un semplice complemento di specificazione (dello spirito) o di causa efficiente come nel caso di Franciosini (dall’immaginazione). Bodini è colui che rende più fedelmente in italiano traducendo e mantenendo l’ordine di ogni singola unità sintattica, compresa la relativa appena analizzata. Di seguito le varianti italiane adottate per tradurre animos descompuestos: animi scomposti (Franciosini, Gamba); anime agitate (Marone); animi turbati (Carlesi, Falzone, Bodini); animi sconvolti (Giannini); animi (La Gioia); animi disordinati (Canale). Varianti per alivia los trabajos: alleggerisce le pene (Franciosini); alleggerisce i mali (Gamba, Carlesi); conforta le inquietudini (Marone); allevia i travagli (Falzone, Canale); mitiga i travagli (Giannini); allevia le preoccupazioni (La Gioia); placa le preoccupazioni (Bodini).
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 349.
6. La mujer y la gallina, por andar se pierden aína; y la que es deseosa de ver, también tiene deseo de ser vista
QII, cap. XLIX
It. FRANCIOSINI: La donna, e la gallina, per andare si perdono in una mattina, e quella che è desiderosa di vedere, tiene ancor desiderio d’esser vista (p. 489).
It. GAMBA: La donna e la gallina per andare attorno si perdono in una mattina; e quella che è desiderosa di vedere, desidera anche di essere veduta (p. 448).
It. GIANNINI: La donna e la gallina con gironzare van presto in rovina e la smaniosa di vedere è smaniosa d’esser vista (p. 426).
It. CARLESI: La donna e la gallina, per andare a zonzo, si perdono in una mattina; e donna che desidera di vedere, desidera anche d’esser vista (p. 1010).
It. MARONE: La donna e la gallina per andare a zonzo si perdono spesso; e colei che desidera vedere, ha voglia anche di essere veduta (p. 477).
It. BODINI: La donna e la gallina per camminare si perdono; e chi ha voglia di vedere, ha voglia d’esser vista (p. 988).
It. FALZONE: La donna e la gallina col girar vanno in rovina, e chi ha smania di vedere ha anche smania d’esser vista (p. 775).
It. LA GIOIA: La donna e la gallina, troppo andare le rovina; e chi tanto vuol vedere ha pur voglia di esser vista (p. 845).
It. CANALE: La donna e la gallina, se troppo vanno, vanno dritte alla rovina e quella che muore dalla voglia di vedere, muore anche dalla voglia di essere vista (p. 1671).
A differenza del caso appena analizzato [La historia es como cosa sagrada...], qui il termine mujer viene tradotto italiano da tutti con "donna" e non con "moglie". Franciosini, Gamba, Carlesi, Falzone, Giannini, La Gioia e CANALE: non traducono fedelmente in italiano la parte iniziale dalla frase proverbiale, e il loro intento sembra voler ricreare la rima che è presente nel testo spagnolo (la donna e la gallina per andare si perdono in una mattina/vanno in rovina). Bodini non traduce l’avverbio aína mentre Marone lo rende in italiano con "spesso". La seconda parte è tradotta con maggior fedeltà da Franciosini e Gamba, mentre CANALE: enfatizza la traduzione di "es deseosa" de con "muore dalla voglia di" anziché "è desiderosa di". Di seguito le varianti italiane adottate per tradurre la que es deseosa de ver: quella che è desiderosa di vedere (Franciosini, Gamba); colei che desidera vedere (Marone); donna che desidera di vedere (Carlesi); chi ha smania di vedere (Falzone); la smaniosa di vedere (Giannini); chi tanto vuol vedere (La Gioia); chi ha voglia di vedere (Bodini); quella che muore dalla voglia di vedere (Canele). La parte iniziale del refrán, la mujer y la gallina, por andar se pierden aína, è anche presente nel Refranero general español di Sbarbi alla p. 251.
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 414.
7. La rueda de la Fortuna anda más lista que una rueda de molino
QI, cap. XLVII
It. FRANCIOSINI: La ruota della Fortuna gira più che una macina da mulino (p. 623).
It. GAMBA: La ruota della fortuna gira più che una macchina da mulina (p. 526).
It. GIANNINI: La ruota della Fortuna va più lesta d’una ruota da molino (p. 512).
It. CARLESI: La ruota della fortuna va più forte che quella d’un mulino (p. 531).
It. MARONE: La ruota della fortuna corre più veloce di quella di un molino (p. 670).
It. BODINI: La ruota della Fortuna corre più della ruota d’un mulino (p. 531).
It. FALZONE: La ruota della Fortuna va più lesta d’una ruota da mulino (p. 416).
It. LA GIOIA: La ruota della fortuna gira più rapida della ruota di un mulino (p. 441).
It. CANALE: La ruota della fortuna è più veloce di una ruota di mulino (p. 877).
Le traduzioni sono letterali. Si noti come il termine "ruota", presente in entrambi gli elementi di paragone di quest’espressione proverbiale, non si utilizzi nuovamente per tradurre la rueda de molino nelle versioni di Franciosini, Gamba, Marone, Carlesi; i primi due infatti adottano l’equivalente italiano "macina", gli ultimi due invece riprendono la "ruota" attraverso il pronome dimostrativo "quella". Di seguito le varianti italiane adottate per tradurre anda más lista: gira più (Franciosini, Gamba); corre più veloce (Marone); va più forte/va più lesta (Carlesi, Falzone, Giannini); gira più rapida (La Gioia); corre più (Bodini);è più veloce (Canale). Varianti per rueda de molino: macina da mulino (Franciosini); macchina da mulino (Gamba);(quella) di un mulino (Marone, Carlesi); ruota da mulino/ruota da molino (Falzone, Giannini); ruota di un mulino (La Gioia, Bodini); ruota di mulino (Canale). Questo refrán è anche presente nel Refranero general español di Sbarbi alla p. 231.
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 562.
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