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Emma Prestia, Traduzioni italiane dei refranes del Don Chisciotte
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1. Todo lo que suele adquirir un gobernador discreto suele perder y derramar una mujer rústica y tonta
QII, cap. XLII
It. FRANCIOSINI: Tutto quello, che suole acquistare un Governator Savio, suol perdere, e mandar male una moglie Zotica, e balorda (p. 412).
It. GAMBA: Una moglie zotica e balorda manda a male tutto quello che un governatore può guadagnare colla sua saggezza (p. 382).
It. GIANNINI: Quanto di solito acquista un saggio governatore, di solito ciò rovina e isperde una moglie zotica e sciocca (p. 361).
It. CARLESI: Una moglie zotica e balorda spesso manda a male tutto quello che può guadagnare un governatore con la sua saggezza (p. 945).
It. MARONE: Quanto riesce a ottenere un saggio governatore spesso può disperdere e rovinare una donna rustica e sciocca (p. 402).
It. BODINI: Di solito quello che un governatore intelligente acquista, glielo rovina e disfa una moglie stupida e ignorante (p. 927).
It. FALZONE: Spesso una moglie zotica e sciocca rovina e disperde ciò che suole acquistare un saggio governatore (p. 726).
It. LA GIOIA: Tutto quello che può guadagnare un governatore saggio, lo può sprecare e perdere una moglie stupida e rozza (p. 790).
It. CANALE: Tutto quello che suole acquisire un governatore discreto suole perderlo una moglie rustica e tonta (p. 1563).
Le traduzioni sono letterali ma Gamba, Carlesi e Falzone non mantengono l’ordine dei costituenti e dislocano a inizio frase ciò che nell’espressione proverbiale si trova alla fine, ovvero l’azione della mujer rústica y tonta. Marone, Falzone e Giannini invertono l’ordine sostantivo-aggettivo di gobernador discreto e traducono con "saggio governatore".Infine la lezione di Giannini, "isperdere" col significato di ‘perdere/sprecare", risulta ormai un verbo raro e appartenente a un lessico di basso uso secondo il GRADIT. Di seguito le traduzioni adottate per mujer rústica y tonta: moglie zotica e balorda (Franciosini, Gamba, Carlesi); donna rustica e sciocca (Marone); moglie zotica e sciocca (Falzone, Giannini); moglie stupida e rozza (La Gioia); moglie stupida e ignorante (Bodini); moglie rustica e tonta (Canale).
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 358.
2. Todos los poetas antiguos escribieron en la lengua que mamaron en la leche, y no fueron a buscar las estranjeras para declarar la alteza de sus conceptos
QII, cap. XVI
It. FRANCIOSINI: Tutti i Poeti scrissero in quella lingua, che succhiaron nel latte, e non andarono a cercare le straniere, per dichiarare l’altezza dei suoi concetti (p. 149).
It. GAMBA: Tutti gli antichi poeti composero nella lingua succhiata da loro col latte, né andarono accattando le straniere per ispiegare l’altezza dei loro concetti (p. 144).
It. GIANNINI: Tutti i poeti antichi scrissero nella lingua che succhiarono col latte e non andarono a cercare le straniere per esprimere i loro alti concetti (p. 135).
It. CARLESI: Tutti gli antichi poeti scrissero nella lingua che succhiaron col latte, e non andarono in cerca d’altre lingue per esprimere l’altezza dei loro concetti (p. 721).
It. MARONE: Tutti i poeti antichi scrissero in quella lingua che appresero succhiando il latte materno e non andarono a cercare le straniere per esprimere l’altezza dei loro concetti (pp. 156-157);; BODINI: Tutti i poeti antichi scrissero nella lingua che succhiarono col latte, e per esporre l’altezza dei loro concetti non andarono a scomodare le lingue straniere (p. 715).
It. FALZONE: Tutti i poeti antichi scrissero nella lingua che succhiarono col latte, e non andarono a cercare quelle straniere per esprimere l’altezza dei loro concetti (p. 559).
It. LA GIOIA: Tutti i poeti antichi scrissero nella loro lingua materna, non cercarono lingue straniere per esprimere i loro alti concetti (pp. 599-600).
It. CANALE: Tutti i poeti antichi hanno scritto nella lingua succhiata col latte materno e non sono andati a cercarsi una lingua straniera per dichiarare l’altezza dei propri concetti (p. 1195).
Le traduzioni sono letterali. Si noti la variante di La Gioia che traduce la lengua que mamaron en la leche con "lingua materna", quindi non in modo letterale ma estremamente sintetico. Franciosini non traduce l’aggettivo antiguos, Gamba lo antepone al sostantivo, diversamente dal testo di partenza e da tutte le altre traduzioni qui analizzate, e Bodini mette a focus la proposizione finale che nella versione originale era posta in fondo alla frase.Infine la lezione adottata da Gamba "accattando" risulta ormai obsoleta, e perciò marcata in sendo diacronico rispetto alle altre due lezioni utilizzate "cercare" e "scomodare"; quest’ultima, impiegata solo da Bodini, risulta però una scelta stilistica meno formale rispetto alla prima (GRADIT 2007). Di seguito le varianti italiane adottate per tradurre para declarar: per dichiarare (Franciosini, Canale); per ispiegare (Gamba); per esprimere (Marone, Carlesi, Falzone, Giannini, La Gioia); per esporre (Bodini).
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 156.
3. Todos los vicios traen un no sé qué de deleite consigo; pero el de la envidia no trae sino disgustos, rancores y rabias
QII, cap. VIII
It. FRANCIOSINI: Tutti i vizii portano un non so che di diletto seco, ma quello dell’invidia, non porta se non disgusti, rabbie, e rancori (p. 70).
It. GAMBA: Tutti i vizii seco si traggono un non so che di diletto, ma non altro che dispiaceri, rabbie e rancori trae seco l’invidia (p. 73).
It. GIANNINI: Tutti i vizi, recano seco un non so che di diletto, ma quello dell’invidia non reca se non dispiaceri, rancori e ire (p. 70).
It. CARLESI: Tutti i vizi contengono in sé qualche allettamento, ma quello dell’invidia non contiene che disgusto, rancore, rabbia (p. 652).
It. MARONE: Tutti i vizi portano seco un non so che di piacere; ma quello dell’invidia non porta che dispiaceri, rancori e rabbie (p. 80).
It. BODINI: Tutti quanti i vizi, hanno dentro un non so che di piacere, l’invidia invece non porta se non disgusto, rancori e rabbia (p. 649).
It. FALZONE: Tutti i vizi recano in sé un non so che di diletto, ma quello dell’invidia non reca se non dispiaceri, rancori e ira (p. 508).
It. LA GIOIA: Tutti i vizi, danno un certo piacere, solo l’invidia non porta che inquietudine, rancori e rabbia (p. 542).
It. CANALE: Tutti i vizi portano con sé un non so che di diletto, ma quello dell’invidia non porta con sé altro che dispiaceri, rancori e rabbie (p. 1079).
Le traduzioni di questo refrán appaiono letterali e l’ordine degli elementi all’interno del sintagma è stato rispettato nella maggior parte dei casi. Escludendo la versione di Franciosini, nella prima parte dell’espressione proverbiale si può notare come il pronome consigo abbia subito spostamenti all’interno dell’enunciato: viene infatti posizionato vicino al predicato verbale, e mentre Gamba lo disloca a sinistra, tutti gli altri lo dislocano a destra. Anche nella seconda parte del refrán l’ordine dei costituenti è stato mantenuto, ad esclusione di Gamba che preferisce mettere in posizione di focus le conseguenze dell’"invidia", ovvero "dispiaceri, rabbie e rancori". Infine "seco", pronome usato prevalentemente in ambito letterario, risulta ormai in disuso e cronologicamente più antico rispetto a "in sé/con sé" secondo il GRADIT. Di seguito le varianti italiane adottate per tradurre traen: portano (Franciosini, Marone, Canale); traggono (Gamba); contengono (Carlesi); recano (Falzone, Giannini); danno (La Gioia);hanno (Bodini). Varianti per deleite: diletto (Franciosini, Gamba, Falzone, Giannini, Canale); piacere (Marone, La Gioia, Bodini); allettamento (Carlesi). Varianti per disgustos: disgusti (Franciosini); dispiaceri (Gamba, Marone, Falzone, Giannini, Canale);inquietudine (La Gioia); disgusto (Carlesi, Bodini).
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 94.
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