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Emma Prestia, Traduzioni italiane dei refranes del Don Chisciotte
A B C D E G L M N O P S T U V
LA LE LO
LA LAS

La buena mujer estaba obligada a no dar ocasión a su marido a que riñese, sino a quitalle todas aquellas que le fuese posible

QI, cap. XXXIV
It. FRANCIOSINI: La buona Moglie era obbligata a non dare occasioni a suo marito, di gridare, anzi di levargli dinanzi tutte quelle, ch’ella potesse (p. 449).
It. GAMBA: Parte non tradotta (p. 378).
It. GIANNINI: La buona moglie è obbligata a non dare occasione al marito di avere a questionare, sì bene a levargliene di mezzo quante più gliene sia possibile (p. 377).
It. CARLESI: Una buona moglie non deve dare al marito occasioni di litigio, ma anzi cercare di allontanarle quanto più è possibile (p. 389).
It. MARONE: La buona donna era obbligata ad evitare che suo marito litigasse, per quanto a lei fosse possibile (p. 518).
It. BODINI: La buona moglie aveva il dovere di non esporre a liti il marito, anzi doveva far di tutto per evitargliene, per quant’era possibile, le occasioni (p. 393).
It. FALZONE: La buona moglie ha il dovere di non dar al marito occasioni di litigio, ma levar di mezzo tutte quelle che le sia possibile evitargli (p. 304).
It. LA GIOIA: Una buona moglie aveva il dovere di non mettere il marito in duelli o risse, per quanto possibile (p. 323).
It. CANALE: Una buona donna era obbligata a non offrire al marito occasioni di scontro, ma, anzi, a liberarlo il più possibile da esse (pp. 645-647).
Le traduzioni sono letterali ma Gamba omette l’espressione proverbiale nella sua traduzione italiana, e Marone e La Gioia sintetizzano la seconda parte. In Marone, inoltre, il "marito" da complemento di termine diventa soggetto. Si noti l’alternanza di moglie e donna per mujer e l’uso dell’articolo indeterminativo da parte di Carlesi, La Gioia e Canale.Infine "levare di mezzo" è una scelta stilistica appartenente ad un registro colloquiale, diversamente da quelle più formali rappresentate da "evitare/allontanare", presenti nelle restanti versioni (GRADIT 2007). Questo refrán è anche presente nel Refranero general español di Sbarbi alla p. 250.
Fuente: Cervantes, Miguel de (1978), El ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, edizione di Luis Andrés Murillo, Castalia, Madrid, p. 435.
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