Le voglie troppo intense riescono talvolta inerti e s'intricano in sè medesime, come l'acqua non sa uscire da un fiasco voltato all'ingiù, perchè il vaso è troppo grande e la bocca troppo stretta. «L'impetuosa doglia entro rimase, Che volea tutta uscir con troppa fretta» ecc. (Ariosto, [Orlando furioso, canto 23]).